Il triste primato europeo: in Italia 60 auto ogni 100 abitanti

Secondo uno studio dell’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile Airp la regione più motorizzata il Lazio con 69 vetture ogni cento abitanti

Nel 2007 in Italia per ogni 100 abitanti vi erano 60 autovetture. E’ il valore più alto in Europa ed emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile dell’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici). Nella graduatoria europea dei paesi a maggior densità automobilistica, l’Italia, seconda nel mondo solo agli Stati Uniti, è davanti a Germania con 57 autovetture ogni 100 abitanti, Gran Bretagna e Austria (entrambe con 51 autovetture), Francia con 50 e a tutti gli altri Paesi sino alla Polonia con 35 auto per 100 abitanti.

Lo studio contiene anche la graduatoria per densità automobilistica delle venti regioni italiane. In testa alla classifica il Lazio con 69 vetture per ogni 100 abitanti, seguito da Umbria (67), Piemonte e Valle d’Aosta (64), Toscana e Marche (entrambe con 63). Negli ultimi quattro posti della graduatoria si collocano invece: la Liguria (52), la Puglia (53), e il Trentino Alto Adige a pari merito con la Basilicata (55).

Il primato europeo dell’Italia per tasso di motorizzazione comporta naturalmente anche aspetti negativi. In primo luogo la congestione del traffico determinata non solo dall’elevato numero di vetture circolanti ma anche una rete stradale e autostradale inadeguata alle esigenze di una mobilità che si attua in misura crescente con mezzi privati. Questa situazione, sottolinea l’Osservatorio Airp, ha anche un impatto negativo sui livelli di inquinamento e comporta per il nostro Paese l’esigenza di incentivare comportamenti e consumi virtuosi in termini ambientali come ad esempio l’utilizzo dei gas per autotrazione piuttosto che benzina e gasolio, l’adozione di comportamenti di guida eco compatibili, il sistematico controllo dei pneumatici per ridurre i consumi e le emissioni di CO2 o l’impiego di pneumatici ricostruiti che consentono di ridurre sensibilmente l’esigenza di smaltire pneumatici usati potenzialmente inquinanti.

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