Invito di Greenpeace ...
Greenpeace incita i grandi della terra a prendere rapide decisioni sulla risposta al cambiamento climatico: 'Il tempo stringe, mancano solo 10 settimane al Summit sul clima di Copenhagen, e serve un accordo economico condiviso. I Paesi industrializzati devono impegnarsi a mettere i soldi sul tavolo per sostenere i paesi in via di sviluppo ad affrontare gli impatti del clima e a far crescere gli investimenti nell’energia rinnovabile' si legge in una nota dell'associazione ambientalista. 'Solo così si potrà raggiungere un risultato vincente a Copenhagen, scongiurando cambiamenti climatici catastrofici. Lo stesso Segretario generale dell’ONU, Ban Ki Moon ha detto che “staimo andando verso l’abisso. Il Commissario europeo Manuel Barroso ha invece parlato di “suicidio collettivo”'.
Secondo il Global Humanitarian Forum, fa sapere Greenpeace, il Climate Chiange costa 125 miliardi di dollari americani all’anno. Secondo l'associazione se i leader del G20 falliranno nel prendere una decisione entro quest’anno, gli impatti climatici costeranno alle economie mondiali oltre il 20% del prodotto interno lordo globale – più della grande depressione e delle guerre mondiali combinate. L’attuale crisi economica, a confronto, è nulla rispetto a quanto potrebbe accadere tra alcuni decenni.
'Chiediamo agli Stati delle economie forti - scrive Greenpeace nella nota - di sovvenzionare i paesi in via di sviluppo con almeno 110 miliardi di euro all’anno fino al 2020 per aiutare i Paesi in via di sviluppo a sviluppare le fonti rinnovabili, proteggere le foreste, e mettere in piedi azioni di adattamento al clima che cambia. La crisi economica in atto può essere un’opportunità per investire nel futuro di tutti'. Secondo l'associazione infatti investire in efficienza energetica e fonti rinnovabili permetterà di creare milioni di nuovi posti di lavoro per una crescita sostenibile.